Giochi di parole


Per vincere la paura e ingannare il tempo
Per vincere la paura e ingannare il tempo

Un segreto perché alcune parole ci facciano meno paura consiste nell’usarle con più consapevolezza e nel “giocarci” in modo intelligente.

Grazie alla collaborazione della nostra carissima amica Rosalia Mariani, scrittrice e formatrice, vi proponiamo dunque alcuni GIOCHI DI PAROLE e CON LE PAROLE, con i quali vi potete anche sfidare in famiglia.

Se volete, potete inviare le vostre “soluzioni”, scrivendo a: info.sacramentine@collegifacec.it.

I risultati più creativi verranno inseriti in questa pagina! BUON DIVERTIMENTO!

 

1. ABBECEDARIO

Ciao a tutti. Che cosa state facendo? Volete raccontarlo con il gioco dell’ABBECEDARIO?
Le regole sono semplici, Giulia e Riccardo ve le mostrano con i loro esempi.

ASCOLTANDO LA MUSICA

Ascolto un
Brano musicale del mio
Cantante preferito. Almeno mi
Distraggo
E mi rilasso. Mi piacerebbe poter
Fare le cose di ogni
Giorno, ma
Ho capito che rispettare tutti
Insieme
Le regole imposte è il solo
Modo per tornare ad una vita
Normale.
Ora, sulle note della musica, provo a mettere ordine nei miei
Pensieri, soprattutto in
Quelli che mi creano più ansia. Così dopo un po’,
Ripetendo a fior di labbra le parole della canzone,
Sento che presto
Tornerò a scuola. Rivedrò i miei compagni, che sono
Unici e insostituibili (l’ho capito solo adesso!)
Volerò loro incontro e dirò:
Zitti tutti! Prima che cominciate a parlare, vi voglio abbracciare uno per uno.” (Giulia T.)

PARTITA A CARTE

Avrei rifiutato di giocare, in un’altra occasione. Ma dire di no a mia sorella
Beatrice è impossibile.
Così distribuisco le carte per giocare a Scala quaranta e
Do il via a una
Estenuante partita (giocateci voi con Beatrice: non
Fa altro che accusare tutti di imbrogliare!).
Gaia, l’altra mia sorella,
Ha smesso di leggere, per essere reclutata a sua volta. Pesca delle carte buonissime
Insieme a un jolly, così cala tre assi e il jolly al primo turno.
La sua è solo fortuna, ovviamente!
Mentre la partita procede, la
Noia iniziale svanisce.
Ormai sono
Parecchi giorni che sto chiuso in casa, e alla fine
Questa idea di giocare insieme
Risulta anche bella. Infatti, quando mai, io e le mie sorelle, ci
Siamo sentiti
Tutti e tre così
Uniti? E poi l’idea si dimostra pure
Vincente. Soprattutto per me, perché…
Zacchete! Dopo qualche mano, butto tutte le carte e chiudo. (Riccardo P.)

 

2. LOGOGRIFI

Il logogrifo può considerarsi un anagramma incompleto. Come si gioca? In una o più parole si cercano altre parole, che sono formate solo da alcune lettere.

Potete cominciare a giocare, partendo dal vostro nome e cognome: cercate tutte le parole nascoste, quindi sceglietene alcune per formare qualche frase di senso compiuto.

Rosalia ci propone alcuni esempi, con il suo nome: ROSALIA MARIANI. 

Eccovi alcune parole:

ANIMA, MIA, AMAR, AMO, OSAN, SON, SI, RISALIR, MARI, RIMANI, SOLA, ALI, MAIALINI, ORSI, RAMI, LIRISMO, LIANA, RIMA…

Ed ecco qualche esempio di frase:

– Son animali?
Sì, son maialini rosa.

– Rimani, o sarò sola!

– Osa, anima mia…Osa amar!

– Amo la rima

– Orsi osan risalir il ramo

– Ali rosa, rami arsi, mari rari o riso amaro?

– RISALIAMO!

Naturalmente potete “LOGOGRIFARE” qualsiasi parola, addirittura il TITOLO DI UN LIBRO!

Dal famosissimo DIARIO DI UNA SCHIAPPA, Rosalia ha ottenuto alcuni piccoli dialoghi e alcune frasi.
Queste ultime, a pensarci bene, potrebbero diventare altrettanti titoli di qualche racconto più o meno divertente.

Ecco gli esempi:

• Driiin…
– Chi suona?
– Su, apra!

• – Arco o spada?
– Un’arpa da suonar!

• Chi suona un’arpa?

• A chi dirò addio?

• Dario può, Ciro no!

• Ordini chiari di papà

• Scappa o rischi!

• Ora chi rischia?

• Uno scippo da paura

• Chi ha paura di un panda?

• Chi ha paura, scappi!

• Una sardina a rischio di scoppiar in un parco paradisiaco

E adesso provate voi!

 

3. MESOSTICI

E adesso che vi proponiamo di giocare con i mesostici (di cui tutti, sicuramente, conoscete le regole di scrittura).

Rosalia ce ne suggerisce due (che intravvedete nell’immagine di copertina) invitando alla scrittura di altri, utilizzando le parole o le frasi ripetute ormai quotidianamente: CORONAVIRUS, CONTAGIO, EMERGENZA, ISOLAMENTO, QUARANTENA, IO STO A CASA… ma anche: SCUOLA A DISTANZA, GUARIGIONE, VACCINO, RESPONSABILITÀ, ANDRÀ BENE…

Attenzione!
Fate in modo che la frase costruita attorno alla parola guida esprima i vostri pensieri, le esperienze, le emozioni di questi giorni.

 

4. POESIA DI COSE SEMPLICI 

Ora che trascorrete tanto tempo in casa, vi capiteranno sottomano passatempi, giochi e giocattoli, persino oggetti di cui magari avevate dimenticato l’esistenza.

A partire dal modello rappresentato da UNA POESIA SULLA POESIA di R. Piumini, scrivete una poesia su un semplice oggetto, ma anche su un hobby, una passione che avete riscoperto in questi giorni, un’emozione

La vostra poesia inizierà dunque con: Per fare il/la (nome dell’oggetto, del vostro hobby, della vostra emozione…)

si prende una…

 

Una poesia sulla poesia

Per fare la POESIA
si prende una P
come pialla, pasta, pietra;
poi si prende una O
come oro, ombra, orizzonte;
poi si prende una E
come erba, edera, esilio;
poi si prende una S
come sole, sale, silenzio;
poi si prende una I
come io, isola, Icaro;
poi si prende una A
come acqua, arancia, ala;
poi si mettono insieme
senza odio, senza noia,
senza fretta, senza rabbia,
senza malinconia,
e si fa la POESIA.

Seguendo l’esempio, Rosalia si è ispirata alla SEDIA che sta davanti al suo computer.

 

Una poesia sulla mia sedia

Per fare la SEDIA
che ho posto davanti alla mia scrivania
(e guai a chi la sposta da lì!)
si prende una S
come scrivania, per l’appunto,
o come il sorriso sotto i baffi del mio gatto,
quando mi ruba il posto
e si acciambella: lui sì che trova sempre la posizione più comoda!
Poi si prende una E come evviva,
un’esclamazione di applauso, di augurio, di esultanza…
e lo sappiamo quanto abbiamo voglia di gridarla insieme!
Poi si prende una D
come  le mie dita che corrono veloci – si fa per dire –
sulla tastiera collegata al pc.
Poi si prende una I
come ispirazione, immaginazione, incipit
di cui mi servo per scrivere le storie.
Infine si prende una A
Come ali – della fantasia e non solo –
aquilone, arcobaleno.
Un arcobaleno bellissimo è quello che hanno dipinto
e appeso fuori dalla finestra, i bimbi
di fronte a casa.
Quello luminosissimo che immagino io, seduta sulla mia SEDIA,
si inarca ad includere i cuori di tutti noi,
uniti dalla stessa speranza.
E mette pure insieme cinque lettere, questo mio arcobaleno:
S, E, D, I, A
che fanno la sedia posta davanti alla scrivania.

Ora provate voi!

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5. HAIKU E TANKA 

Riferendovi al vostro oggetto (ma non solo a quello!) provate a scrivere un haiku o un tanka.
L’haiku è un breve componimento poetico, nato in Giappone, che racchiude in soli tre versi la descrizione o il racconto di un momento della giornata, di un’immagine, di uno stato d’animo, di un suono, di un odore… del vostro oggetto.

I tre versi sono formati rispettivamente da 5, 7, 5 sillabe.
Eccovi alcuni esempi che vi possono servire come modello.

UN ATTIMO DI VITA
Un haiku che è?
Un attimo di vita,
tre versi per te!

SORGE LA LUNA
sorge la luna
tra i rami nudi e torti
fredda è la luce.

PAURA
Succo di pece
m’imbeve tutto il cuore:
è la paura!

UNA FRASE PER IMPARARE
Scorre la penna:
parole come semi
sul foglio bianco.

PRIMAVERA
S’alza improvviso
un soffio profumato.
È primavera.

Il tanka è simile all’haiku come contenuto, ma aggiunge due versi. I 5 versi di questo componimento poetico sono formati da 5, 7, 5, 7, 7 sillabe. Due esempi da cui potete prendere spunto.

A TAVOLA!
Eccola bolle…
l’acqua che sta sul fuoco.
Butto la pasta
e, non appena è cotta,
sediamo tutti insieme.

LITIGIO ALATO
Baruffa d’ali
nel cielo tutto grigio:
gazze furiose
si litigano il nido
con tortore stanziali.